La colomba pasquale, assieme al panettone e al pandoro, è uno dei dolci tradizionali più famosi d’Italia. Ma rispetto alle sue controparti natalizie richiede una lavorazione più complessa con ben cinque fasi di impasto alternate a numerose ore di lievitazione. La temperatura di lievitazione non deve mai superare i 23 gradi per non compromettere la fragranza finale.
La versione tradizionale che offriamo è preparata con un impasto a base di burro francese e uova, arricchito con arancia candita di Sicilia. Per la glassa usiamo albume, mandorle di Sicilia e granella di zucchero.
Storia e curiosità sulla colomba pasquale
Che la colomba pasquale sia nata in Lombardia è l’unica certezza. Sui particolari delle sue origini si mescolano invece storia e leggende. Una delle più diffuse risale all’assedio di Pavia nel 572 da parte di Alboino, re dei Longobardi. Si racconta che stremati da tre anni di assedio i pavesi decisero di offrire al sovrano nemico come segno di pace un pane a forma di colomba, simile nella forma a quella scolpita sul portale della basilica di San Michele. Il dono fu portato da un corteo di dodici vergini. Dopo averlo assaggiato Alboino ne rimase così colpito che ordinò che fosse preparato uno di questi pani per ogni soldato del suo esercito, dichiarando che da quel momento le colombe sarebbero sempre state considerate simbolo di pace e di candore.
Un’altra leggenda, risalente ai primi anni del VII secolo, racconta invece che la nascita di questo dolce sia merito di un miracolo compiuto dal monaco irlandese San Colombano. Invitato a un banchetto dalla regina longobarda Teodolinda si vide offrire una colomba arrosto. Era periodo di Quaresima e non poteva mangiare carne. Ma allo stesso tempo non poteva rifiutare il cibo senza offendere la regina. Chiese allora di poter benedire quel piatto prima di consumarlo. Dopo aver compiuto questo atto tutti i presenti si accorsero con stupore che la carne si era trasformata in una pagnotta a forma di colomba.
Quali vini abbinare alla colomba pasquale
Le mandorle della glassa, l’arancia candita e la dolcezza dell’impasto offrono una varietà di sapori che si abbina correttamente a un Moscato d’Asti o a un Passito di Pantelleria.