Quaresimali

Un tempo il periodo della Quaresima veniva osservato rigidamente astenendosi dal consumo di carne o addirittura di qualsiasi alimento di origine animale.

Ma per quanto riguarda i dolci non esistevano divieti. Sono state anzi occasioni come la Pasqua a stimolare la creatività di molti fornai e di tante famiglie. Con farina, uova, zucchero, frutta di ogni genere e la giusta dose di fantasia sono riusciti a inventare dolci diventati col tempo i simboli di questa festa.

E’ così che sono nati i quaresimali, i biscotti alle mandorle siciliani famosi in tutto il mondo. Nel trapanese sono conosciuti col nome di tagliancozzi e il loro aspetto richiama sicuramente i cantucci di Prato toscani. Ma non vogliamo aprire un dibattito su quale regione possa attribuirsi la paternità di questi dolci. Ci basta dire che in Sicilia non c’è famiglia che non li porti in tavola durante le feste pasquali.

Per prepararli si fa un impasto con zucchero, mandorle, farina di mandorle, farina di grano tenero, albumi d'uovo, scorza di limone e un pizzico di sale. Lo si aromatizza con una spolverata di cannella.

Si divide l’impasto in filoncini che vengono disposti su una teglia e cotti in forno per una quindicina di minuti. Trascorso questo tempo i panetti vengono sfornati e tagliati in strisce diagonali dello spessore di circa due centimetri. Infine sono rimessi in forno per altri 10 minuti per farli biscottare.

Quali vini abbinare ai biscotti quaresimali

L’abbinamento classico è con un vino liquoroso come il Marsala o con un Passito di Pantelleria. Ma per una sensazione originale vi suggeriamo anche un Eiswein, il vino di ghiaccio ottenuto dalla fermentazione di grappoli congelati.

Richiedi informazioni su "Quaresimali"
Invia
Biscotti di pasta di mandorle
Frollini al farro