Per iniziare la giornata cosa c’è di meglio di un croissant fresco e fragrante, magari ben farcito? La risposta è un croissant farcito sul momento scegliendo fra tanti deliziosi ripieni.
Seguendo la ricetta tradizionale dei Maître Pâtissier francesi prepariamo l’impasto dei croissant con farina, acqua e burro francese. Dopo un riposo che dona alla sfoglia la giusta morbidezza la tagliamo e la pieghiamo a triangolo, un procedimento che eseguiamo a mano per dare a ogni pezzo la caratteristica forma a mezzaluna.
I croissant che escono dal nostro forno sono dorati, profumati e con quella consistenza sfogliata e croccante ideale per accogliere ogni tipo di ripieno. Ed è a questo punto che lasciamo che si scateni la fantasia dei clienti, lasciando che scelgano fra mangiarli gustando il loro sapore naturale o accompagnandoli con questo ricco assortimento di ripieni:
- crema pasticcera
- crema al cioccolato fondente
- crema di ricotta di pecora con gocce di cioccolato fondente
- crema al cioccolato bianco e al pistacchio di Bronte
- crema al gianduia
- crema chantilly
- e una varietà di confetture
Storia e curiosità sui croissant
L’origine del croissant si deve a un assedio, quello degli ottomani comandati dal gran visir Mustafa Pasha intorno a Vienna nel 1683. Incapaci di superare le mura della città gli assedianti decisero di scavare di notte delle gallerie al di sotto di esse. Speravano di entrare in città approfittando del sonno della guarnigione ma non avevano tenuto conto dei fornai, a quell’ora ben svegli e dediti al loro lavoro. Come le oche del Campidoglio dell’antica Roma i fornai si accorsero della presenza nemica e diedero l’allarme, contribuendo a respingere l’assalto e alla successiva vittoria delle forze cristiane guidate dal Re polacco Giovanni III.
Fu lo stesso Re Giovanni a chiedere ai fornai di creare un dolce che ricordasse questa vittoria e il loro eroismo. Gli rispose il pasticciere francese Peter Wendler creando il kipferl, un impasto di brioche che nella forma richiamava la mezzaluna simbolo delle forze turche.
Dopo aver attraversato l’Europa, passando anche per Venezia, il kipferl arrivò nella prima metà del XIX secolo a Parigi. Qui August Zang, un ex-ufficiale dell’esercito austriaco convertitosi all’arte della pasticceria, decise di adattarlo ai gusti francesi sostituendo l’impasto di brioche con quello più croccante della sfoglia e battezzando questo nuovo dolce croissant, un nome diventato sinonimo di colazione
Quali bevande e vini abbinare ai croissant
Difficile immaginare quanti milioni di colazioni si basino sull’abbinamento del croissant con il caffè o il cappuccino. Ma bisogna fare attenzione a non scegliere miscele di caffè troppo forti che possano coprire la dolcezza dei croissant. Per questo è preferibile la qualità arabica con una media corposità, da bere rigorosamente senza zucchero per non alterare il gusto della sfoglia e del suo ripieno.
Chi preferisce iniziare la giornata con un tè deve scegliere una qualità che dia la giusta carica di energia. Il tè nero, in particolare quello indiano, risponde a questa esigenza e si accompagna alla perfezione a tutti i tipi di crema.
Non esistono leggi che vietino di consumare i croissant come dessert a fine pasto. Proprio la possibilità di offrirli con diverse farciture permette anzi di venire incontro a quelli che sono i gusti di ciascuno dei nostri ospiti. In questo caso alle creme al cioccolato si può accompagnare un Passito di Pantelleria, per il ripieno alla ricotta un Moscato Dolce e per le confetture un vino amabile.